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Negli ultimi decenni vi è un crescente interesse per la famiglia, in particolare per l'aspetto psicologico sulle dinamiche relazionali della stessa.

Si registra un ridimensionamento del ruolo pubblico della famiglia che viene intesa sempre più come un contenitore privato, tra i membri e tra le generazioni, di emozioni, sentimenti ed affetti.

Studi psicosociali, come il Developmental Approach e la Family Stress Theory , hanno evidenziato come la famiglia possa essere considerata un piccolo gruppo caratterizzato da una specifica storia personale, con trasformazioni in relazione ad eventi provenienti dall'esterno (contesto sociale) e dall'interno (cambiamenti dei singoli individui).

La famiglia è concepita come gruppo le cui risorse possono o meno far fronte agli eventi critici (normativi e paranormativi) che i suoi componenti incontrano nel corso del ciclo di vita .

In una prospettiva multigenerazionale della famiglia, si considerano sia gli eventi critici che la famiglia incontra nel suo sviluppo, sia quelli che i membri delle diverse generazioni hanno affrontato.

Naturalmente la sola visione sociologica non può spiegare l'unicità di ogni struttura familiare, la quale dispone di una propria dinamica relazionale che la porta ad eccedere la società nella quale pure è immersa.

La ricerca psicologica sulle dinamiche delle relazioni familiari è recente, in quanto, in ambito psicologico, per molti anni ci si è dedicati prevalentemente allo studio dell'individuo.

Cosi pionieri come Minuchin e Haley hanno evidenziato come la famiglia sia organizzata in una struttura interna: ponendo particolare attenzione alla definizione dei confini fra i membri di una famiglia, delle differenze generazionali e dei rapporti di potere.

La famiglia viene considerata come il sistema interpersonale definito dalle relazioni di “attaccamento”, ovvero dalle relazioni più significative nel processo di individuazione, crescita e cambiamento di ogni singolo componente (Bowlby1969).

Il disagio di un singolo individuo può essere considerato come espressione della disfunzionalità dell'intero sistema familiare sia nelle sue relazioni interne che nelle relazioni con l'ambiente esterno.

L'interesse è quindi rivolto al comportamento interattivo, alla struttura della famiglia, all'equilibrio, alla stabilità ed al mutamento del sistema come insieme di processi di riorganizzazione e differenziazione che avvengono nella storia di questo gruppo.

Ogni singolo comportamento deve essere compreso per l'influenza che subisce ed esercita su tutti gli individui che compongono il sistema familiare. Anche il comportamento patologico può essere ridefinito come uno squilibrio funzionale che investe l'intero sistema familiare, anziché solo come una difficoltà esperita dal singolo individuo.

Ciò non significa spostare l'attenzione dall'individuo come malato ad una famiglia malata, ma valorizzare le relazioni interpersonali, il gruppo come risorsa per la promozione della salute.