Nella visione sistemica la famiglia è considerata come uno strumento socializzante dove il soggetto acquisisce la sua identità e la sua posizione all'interno della rete relazionale . Già nel 1963 Lidz evidenzia come i genitori di persone ossessive sono ossessivi essi stessi , incapaci di tollerare l'espressione diretta dell'ostilità in se stessi o nei figli. Tali genitori mettono in atto una rigida educazione ed una limitazione nell'autonomia dei figli mostrando ambivalenza e vergogna. Birckhead (1975) afferma che nella comunicazione è presente angoscia, essendo i membri della famiglia incapaci di comunicare senza iperstrutturare la situazione; in messaggi semplici si cercano significati ed intenzioni nascoste; si attiva un processo di interpretazione incomprensibile . L'autrice evidenzia come lo scopo principale del comportamento in un sistema ossessivo è raggiungere un grado di sicurezza in un mondo incerto ; ciò si ottiene attraverso la perfezione, il controllo, ma il risultato è frustrante perché l'obbiettivo ideale è impossibile. Si crea una situazione dove il sistema si cristallizza in questo sforzo vano impedendo di raggiungere ciò che è possibile. Guidano (1988) afferma che la caratteristica principale dell'organizzazione ossessiva riguarda l'elaborazione di un sé ambivalente a partire da modelli disfunzionali di attaccamento familiare dove tra l'altro si può evidenziare : - il comportamento di almeno uno dei genitori è ambivalente. – carenza di calore emotivo ed affetto. – un ambiente esigente per il bambino volto ad un controllo delle sue emozione e della sua condotta. In conclusione nei sistemi familiari con un membro portatore di un disturbo ossessivo-compulsivo si possono evidenziare tre aspetti : Un'indagine storica della famiglia dimostra come spesso l'insorgenza dei disturbi coincide con cambiamenti significativi nella famiglia (separazione, morte improvvisa). Alcune situazioni coniugali difficili sembrano determinanti per l'insorgenza dei sintomi. Importante è il significato relazionale dei sintomi : la mente che ha programmato l'ossessivo come tale non è esclusivamente dentro di lui, ma anche nella rete di rapporti del sistema in cui è inserito.
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