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Nella visione sistemica la persona tossicodipendente non è vista come singolo portatore di malattia, bensì come soggetto in difficoltà all'interno del contesto interpersonale in cui vive, la famiglia.
Negli anni settanta Minuchin ha evidenziato alcune caratteristiche delle famiglie “intossicate”:

•  i singoli membri sembrano ignorarsi e muoversi all'interno di orbite isolate ( disimpegnate ); oppure si presentano situazioni dove i confini generazionali non sono definiti provocando una grossa confusione di ruoli ( invischiate ).

•  il figlio tossicodipendente è coinvolto all'interno del conflitto di coppia tra i genitori; coppia generalmente caratterizzata da un padre assente, inefficiente e autoritario; madre centrale ed ipercoinvolta.

Di solito la struttura tipica della famiglia del tossicodipendente prevede il “paziente designato” ipercoinvolto con il genitore di sesso opposto, in conflitto con il genitore dello stesso sesso, a sua volta in conflitto con il suo partner. Una famiglia che non ha saputo adeguarsi alla naturale maturazione del figlio ed al suo distacco da essa. I conflitti, le alleanze ed i coinvolgimenti sono agiti e dichiarati apertamente.

Il tossicodipendente ha un comportamento ambivalente : da un lato indipendente, chiuso in se stesso, aggressivo; dall'altro infantile e dipendente.

Si distinguono quattro tipologie :

•  uso della droga per coprire un disagio nell'area delle reazioni come può essere un lutto. L'impossibilità di trovare una risposta alternativa alla droga è legata alla difficoltà di trovare punti di riferimento per la verbalizzazione del vissuto all' interno di una relazione affidabile e sicura. Spesso i familiari ignorano il problema per lungo tempo, come se la tossicomania venisse messa a disposizione della famiglia per distoglierla dal dolore del lutto.

•  uso della droga per coprire un disturbo nell'area delle nevrosi . Le persone tossicodipendenti caratterizzate da una elevata instabilità ed un coinvolgimento estremo, con toni emotivi depressivi, in conflitti familiari.

•  uso di droghe per coprire situazioni limite . Si tratta di persone con gravi problemi di personalità. Le famiglie sono caratterizzate da difficoltà di svincolo, relazioni non definite, uso di messaggi paradossali, tendenza ad ignorare il significato del messaggio degli altri, utilizzo della malattia per strumentalizzare e distribuire il potere familiare.

•  uso della droga correlata a disturbi sociopatici di personalità . Persone caratterizzate da difficoltà di integrazione sociale, tendenza ad esprimere il conflitto psichico attraverso l'acting out, evidenti comportamenti antisociali, atteggiamenti di sfida, sottovalutazione degli effetti della droga e dei danni che essa può causare. I modelli comunicativi e l'organizzazione familiare sono tipici della famiglia disimpegnata; appartenenti alla classe sociale più svantaggiata, la famiglia si presenta come un gruppo disorganizzato i cui membri si muovono isolati e senza interdipendenza.